In un domani ormai alle porte, le memorie di un uomo in crisi con i suoi simili che non riesce più a riconoscere l’ambiente circostante. Romanzo di fantascienza sociale, venato di umorismo e fascino per il grottesco, Adieu pearà gioca con le paure e le ansie della nostra società proiettate nel 2029, in una polverosa Verona ipertrofica e anabolizzata, troppo vicina e troppo lontana per non essere facilmente confusa con una qualsiasi città del Nordest di oggi.
E mentre ossessioni securitarie e identitarie alimentano la paranoia – dividendo la popolazione in paradossali opposte fazioni – tra la nebbia che avvolge le vie e le coscienze si intravede un barlume di folle speranza: un misterioso gruppo clandestino sta cospirando nell’ombra…
Chiunque legga queste stralunate cronache si ritroverà coinvolto suo malgrado nel risibile dramma di Giulio, sarà colto da un inspiegabile, irresistibile, patetico desiderio di indossare una barba finta e uscire per le strade, stringendo nel pugno un pomodoro.
Giulio Meazza non ha lasciato alcuna traccia. Sul vero nome azzardammo molte ipotesi, ma nessuna più valida delle altre. Stando a quanto lui stesso ci riferisce nei pochi cenni biografici all’inizio delle sue memorie, è nato a Verona, presumibilmente attorno alla fine del secolo scorso. Si è brillantemente laureato in lettere antiche a Milano e dopo una breve e infelice carriera universitaria lo ritroviamo a Torino, impiegato presso una Grande Compagnia. Torna a Verona.
Poi, di lui non si sa più nulla. Le sue strazianti memorie ci sono state consegnate, molti anni dopo i fatti narrati, microgrammate su un singolo foglio A4 da un uomo col volto mascherato, senza spiegazioni, una mattina d’autunno.
Venerdì 18 febbraio 2011, all’interno della rassegna “Buffi Caratteri. Quattro giorni di satira”, presso il circolo Malacarne di Via San Vitale 14a, ore 21.30, verrà presentato per la prima volta “Adieu pearà” (edizioni BFS), il libro voluto e foraggiato dall’accolita impalpabile de L’ombroso, progetto locale di satira clandestina.
Sarà presente, in forma eterea, l’autore.