Toto Cutugno, Al Bano, Pupo, Riccardo Fogli: i protagonisti di Sanremo degli anni ’80 in Russia sono miti venerati dal pubblico e coccolati dall’industria discografica. Il documentario “Italiani Veri” di Marco Raffaini, Marco Mello e Giuni Ligabue (vincitore del Premio del pubblico al Biografilm Festival di Bologna nel 2013) indaga il fenomeno della popolarità della musica leggera italiana nell’ex Unione Sovietica dall’apparizione di Robertino Loreti negli anni ’60 fino ai giorni nostri.
La narrazione parte dall’inizio degli anni ’60, quando la voce di Robertino, il bambino prodigio, che all’epoca aveva dodici anni, entra in Unione Sovietica e si diffonde fino a fargli vendere più di 50 milioni di dischi. La sua popolarità è talmente grande che Valentina Tereshkova, la prima donna cosmonauta, chiede di poter ascoltare le sue canzoni a bordo della navicella spaziale, mentre in occasione di un incontro di calcio a Mosca tra le nazionali di URSS e Italia, gli altoparlanti dello stadio diffondono, prima dell’esecuzione degli inni nazionali, una canzone di Robertino.
Negli anni ’80 la televisione sovietica inizia a trasmettere ogni anno la serata finale del festival di Sanremo, vera e propria finestra sul “libero” Occidente e le canzoni italiane di musica leggera possono essere ascoltate senza censure, a differenza di quanto avveniva con i maggiori gruppi rock inglesi e americani. Questo fa sì che la fama dei cantanti italiani più rappresentativi (Toto Cutugno, Adriano Celentano, Al Bano e Romina Power, Pupo, Ricchi e Poveri, Riccardo Fogli, per citarne solo alcuni) si propaghi massicciamente in ogni angolo di un paese sconfinato. Agli anni 80 risalgono anche le prime esibizioni dal vivo dei cantanti italiani in Unione Sovietica, davanti a stadi e palazzetti esauriti. Oggi, a più di vent’anni dal crollo dell’Unione Sovietica, la loro popolarità resiste, grazie anche a una nuova veste, a un nuovo modo di proporsi: il duetto con artiste e artisti russi.
La canzonetta russa di Cotugno e Al Bano_Il fatto quotidiano
Italiani veri si sviluppa attraverso interviste ai maggiori protagonisti di questo successo (Robertino, Al Bano, Pupo, Toto Cutugno), a cantanti russi e russe che hanno collaborato con loro (Tat’jana Bulanova, Svetlana Svetikova, Diana Gurtskaja), a esponenti della scena underground pietroburghese (Oleg Garkusha, Viktor Sologub), a critici musicali, giornalisti, professori universitari e a semplici appassionati di musica italiana.
Il documentario sarà proiettato domenica 8 giugno alle 22 presso il campo sportivo Gigi Piccoli e commentato dal co-regista, autore e sceneggiatore Marco Raffaini.