Marco Pandin, editore e produttore indipendente, fondatore della non-etichetta discografica Stella*Nera, ha raccolto in un libro e due cd la storia dei Crass, il gruppo punk anarcopacifista che tra la fine degli anni Settanta e la metà degli Ottanta riuscì a strappare dagli artigli dell’industria discografica una discreta fetta di mercato rivendicando l’autoproduzione e l’autogestione.
“In queste pagine – spiega Pandin – servendomi di ritagli, appunti, ricordi, esperienze e contatti personali, ho cercato di raccontare una faccia della loro storia: troppo difficile per me, direi impossibile, poterle raccontare tutte. Dagli esordi – il periodo è attorno all’agitato ’77 – all’orwelliano 1984, data “di scadenza” di un piccolo grande sogno che non è stato dimenticato, e tantomeno si è riusciti a “consumare”.
“I Crass, o meglio Penny Rimbaud, Steve Ignorant, Eve Libertine, Joy De Vivre, Hari Nana, Phil Free, Pete Wright, G. E. Sus e Mick Duffield, sono riusciti a creare insieme una delle utopie possibili, e a mantenerla in vita per quasi otto anni, riuscendo a concentrare attorno al loro progetto una grande quantità di energie, amori ed attenzioni. Nel periodo dal 1977 al 1984 sono stati la stella cometa del rock politico più estremo. Difficili da costringere entro definizioni di “genere musicale” (è punk? è musica d’avanguardia? o, per dirla con loro, si tratta di “scrittori di canzoni d’amore”?), essi hanno sempre agito a sorpresa, al di sopra e al di fuori di qualsiasi schema concettuale preesistente, caratterizzando la loro attività, più che in senso strettamente musicale, in un più ampio senso culturale e politico, nuovo e rivoluzionario, anarchico e pacifista. Infatti, oltre che nella plastica dei dischi e sui palchi dei concerti – trasformati costantemente in iniziative a beneficio di progetti a sfondo sociale ed antagonista – l’opera dei crass è dentro a numerosi libri, opuscoli e volantini, nelle manifestazioni di protesta spontanee e mai autorizzate, nell’occupazione abusiva degli spazi inutilizzati, nelle ingenue e clamorose imprese di sabotaggio tecnico ed intellettuale, nell’agitazione e nella protesta improvvisa ed improvvisata, incontrollata ed incontrollabile”.
Marco Pandin (1957) negli anni Settanta è coinvolto nell’attività delle prime radio libere e di alcuni gruppi musicali e teatrali di base, negli anni Ottanta è fanzinaro ed editore indipendente. Dal 1984 collabora stabilmente con A/Rivista Anarchica. Nel 1996 ha curato con Stefano Giaccone il libro “Nel cuore della bestia”, con ogni probabilità il primo libro sul punk italiano pubblicato nel nostro paese. Da trent’anni cura l’attività di stella*nera, non-etichetta discografica caratterizzata dalla scelta radicale di porsi “fuori mercato”: i vari titoli pubblicati non vengono distribuiti commercialmente nei negozi ma sono offerti in cambio di una sottoscrizione a sostegno della stampa anarchica.
Leggi l’intervista a Marco Pandin.
Il libro “CRASS. NO LOVE, NO PEACE”
(stella*nera – Bruno Alpini editore 2013) sarà presentato con la partecipazione dell’autore venerdì 13 giugno alle 18.30 all’Opificio dei Sensi.
L’immaginario grafico e iconoclasta del collettivo inglese sarà anche protagonista della mostra “L’utopia dei Crass: niente amore, niente pace” nelle giornate del 13, 14 e 15 giugno all’Opificio dei sensi.