Chiude in gloria, sabato 27, il CIRCO DELLE CROSTE 6

Da ultimo, per terminare col botto come da copione… sabato 27 dalle 22.00 al campo sportivo Gigi Piccoli il CIRCO DELLE CROSTE 6!

locandina circo delle croste 2015_lowCome una malattia che non si riesce a debellare, torna la più improbabile serata del divertimento, l’ics Fuktor dei poveri! Attori e attrici, cantanti, mimi, nani e ballerine si cimenteranno nella più sgangherata kermesse che questa città abbia mai saputo mettere in scena.

Come sempre sarà il pubblico a decretare i vincitori, osannandoli e omaggiandoli con lanci di verdura, bombe carta e arguti improperi. Giudice di tutte le grida, l’infernale, implacabile, indiscutibile macchina brevettata, il Sigometro®.

Da un’atroce idea de L’ombroso, di cui durante Brutti Caratteri sarà disponibile in anteprima, fresco di torchio,  il denso numero 30:

L’ombroso trenta: rideteci se avete coraggiocop-numero-30-500x707

Vi siete mai chiesti perché nelle barzellette il popolo faceto ci mette sempre i carabinieri e i pulotti mai? Si possono riconoscere diverse ragioni a questa sottile forma di discriminazione. Innanzitutto i carabinieri erano veneti in Calabria e siciliani in Veneto, il che è di per sé una situazione potenzialmente comica. Poi bisogna ricordare che i carabinieri portavano un’uniforme carnascialesca coi pennacchi e i cappelloni, buffoneria che ancora un poco si conserva nelle divise e negli atteggiamenti odierni. Ma la ragione fondamentale al fatto che nessuno racconta barzellette sui celerini, è che non fanno ridere.
L’ombroso ha voluto per sua natura matrigna andare contro corrente, riparare a questa ingiustizia. Il risultato è che, allo stesso modo delle barzellette, il numero che vi proponiamo da portare sulle spiagge del salato mediterraneo non farà ridere nessuno. Per quanto graficamente curato come un bebè, ricco, denso, sgargiante dei molti buoni contributi, c’è venuto fuori come una barzelletta dal finale troppo amaro. Perché non c’è niente da ridere.

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Sabato 27 al Gigi Piccoli storie di calcio, nazismo e resistenza

E ancora sabato 27, al campo sportivo Gigi Piccoli, un incontro dedicato al giuoco del pallone e calibrato a pennello sulla bucolica location:
– alle 18.00 l’apertura tornelli, con i libri di MaceroNo e degli editori indipendenti
– alle 20.00 LA SVASTICA ALLO STADIO. Storie di persecuzione e di resistenza nel mondo del calcio sotto il nazismo, con GIOVANNI CERUTTI, storico, direttore dell’Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea nel Novarese e nel Verbano-Cusio-Ossola “Piero Fornara”.

p100Matthias Sindelar stava per guidare la nazionale austriaca – il Wunderteam che aveva dominato il calcio europeo negli anni trenta – ai campionati del mondo di Parigi, all’inseguimento di un più che probabile titolo che avrebbe posto un prestigioso sigillo a una delle più straordinarie carriere della storia del calcio mondiale, quando l’annessione dell’Austria alla Germania di Hitler, con lo conseguente scioglimento della nazionale di calcio austriaca, lo mise nelle condizioni di dover vestire la maglia della nazionale tedesca. Il rifiuto che senza esitazioni oppose alla convocazione del commissario tecnico Herberger cambierà non solo il corso della sua carriera, ma anche della sua vita.

3.-box_Cerutti

Árpád Weisz ed Ernest Erbstein, alla guida rispettivamente del Bologna e del Torino, si stavano contendendo il campionato italiano, quando la promulgazione delle leggi razziali li costrinse a lasciare l’Italia e a vagare per l’Europa occupata. Due allenatori che hanno segnato l’evoluzione tecnica e tattica del gioco del calcio, introducendo innovazioni che ancora oggi ne costituiscono la base, terminarono le loro peregrinazioni uno ad Auschwitz, dove venne sterminato con tutta la famiglia, e l’altro a Budapest, dove riuscì a sfuggire alla feroce caccia all’uomo condotta dalle Croci frecciate di Szálasi, fanaticamente antisemite.

p101Giocatori e dirigenti della squadra di Amsterdam si ritrovarono dopo l’occupazione dell’Olanda, prima a cercare di mettere in salvo i propri soci ebrei e poi a organizzare i primi nuclei della Resistenza olandese. Negli anni sessanta, un piccolo gruppo di quei sopravvissuti costruì l’Ajax che, guidato da Johan Cruijff, lascerà un segno indelebile nella storia del calcio. Dieci anni dopo, l’imprevedibile corso della storia intreccerà quella vicenda con quella dei generali argentini nella Buenos Aires dei desaparecidos.

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Venerdì 26, al Gigi Piccoli con Massimiliano Loizzi e i Mercanti di storie

Si prosegue venerdì 26 sul prato inglese del campo sportivo Gigi Piccoli:
– alle 18.00 l’apertura tornelli, con i libri di MaceroNo e degli editori indipendenti

MSV12-MdS-034-bis– alle 20.00 l’inizio di una rocambolesca esperienza sensoriale con MASSIMILIANO LOIZZI. Sapevamo che l’uomo valeva, ma non potevamo immaginare fino a che punto. Il Loizzi infatti procederà a una mitosi multipla in pubblico, che avverrà in due fasi con andata e ritorno: una duplicazione del suo ruolo attoriale nella quale prenderà le sembianze dapprima di un compìto commentatore da talk show e in seguito di un protagonista cult delle scene.

terzosegretoheaderÈ la RIVELAZIONE DEL TERZO SEGRETO DI SATIRA
per i miscredenti. Nella prima fase, Massimiliano si dividerà addirittura in cinque (ché cinque sono, appunto gli autori/registi/montatori del gruppo), ma incarnerà il ruolo di un sesto incomodo, perché gli altri staranno a casa attaccati alla radiolina per sapere come va l’esperimento. Da lui sapremo finalmente cosa si cela dietro questo collettivo di «cialtroni per cialtroni». Se volete un assaggio, guardateveli qua.

MSV12-MdS-009– alle 22.00, dopo una breve pausa, Massimiliano Loizzi riassumerà la sua identità originaria, si unirà al polistrumentista Giovanni Melucci ed entrambi si fonderanno nei MERCANTI DI STORIE, che dal palco offriranno ai presenti D’AMORE E ALTRE RIVOLTE (scusami cara ma devo salvare il mondo), uno spettacolo di teatrocanzone, un concerto teatrale, una ballata di ordinaria follia.

Massimiliano Loizzi nasce di notte alle tre e trenta del mattino con i capelli sfatti e la barba di tre giorni, un giorno non lontano del 1977. Appena conclusi gli studi superiori, dal 1996 al 1999 viaggia e vive attraverso i paesi dell’Europa come artista di strada. In seguito lavora con Paolo Rossi, Gabriele Lavia, Tullio Solenghi, la Piccola orchestra fonomeccanica, Antonio Latella. Fondatore dei Mercanti di storie, è protagonista de Il Terzo segreto di Satira. Vive sul naviglio della Martesana, dove scrive e lavora di notte, e nutre le nutrie. Ama il vino, la libertà, le donne e la musica, quella di New Orleans. Dal giorno in cui l’ha vista, non si è più separato da lei.

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Giovedì 25, alla Sobilla con Nicola Gobbi

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Si comincia giovedì 25, alla Sobilla:
alle 18.00 l’apertura con i libri di MaceroNo e degli editori indipendenti e la MOSTRA di tavole originali da Come il colore della terra, una graphic novel sulle comunità autonome zapatiste nel Chiapas messicano.
alle 20.00 l’incontro con NICOLA GOBBI, illustratore del volume.

Come-il-colore-della-terra-5bisNicola Gobbi, nato ad Ancona e cullato dalla calda brezza metafisica del grande fumetto d’avventura, cresce a Bologna collaborando a riviste come «Burp! Deliri grafico intestinali», «Munble:», «A-rivista» e alla raccolta di Sherwood comix Global Warming, dando vita a storie di stampo sociale riconducibili al filone del fumetto di realtà in coppia con l’amico fraterno Jacopo Frey. Nel 2012 i due iniziano una collaborazione con la rivista francese «French Kisst» e vincono il premio Reality Draws del festival internazionale Komikazen, che gli permette di pubblicare nel 2013 il loro primo romanzo a fumetti In fondo alla speranza – ipotesi su Alexander Langer, edito da Comma 22 e insignito del premio Cosmonauti al festival “Tra le Nuvole” del 2014.

Qui una recensione su Carmilla on line

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#maceroNo a Brutti Caratteri 2015

macerono_zerocalcare_lowAnche quest’anno a Brutti Caratteri trovate ‪#‎maceroNo‬:
libri a prezzi popolari per salvaguardare la bibliodiversità.

Nell’era dei grandi gruppi editoriali mangiatutto e delle librerie di catena, per molti editori indipendenti non c’è altra soluzione che mandare al macero le giacenze e consegnare all’oblio migliaia di libri frutto di tanto lavoro.

#maceroNo è nato per contrastare questa tendenza: arrestare il meccanismo di impoverimento delle intelligenze collettive, difendere e rivitalizzare la produzione indipendente e di qualità, riaffermare un discorso critico.

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